UNA DELLE PIÙ PRESTIGIOSE ED AFFASCINANTI DIMORE CINQUECENTESCHE LOMBARDE
Tutti conosciamo la straordinaria bellezza delle rinomate città italiane come Venezia, Roma, Firenze; tuttavia, girovagando per l’Italia, capita molto spesso di rimanere incantati da tesori inaspettati e nascosti in piccoli borghi, lungo fiumi e laghi o all’interno di impervie vallate: è questo il caso del Palazzo Vertemate Franchi, situato in località Prosto di Piuro a soli due chilometri da Chiavenna, all’estremo nord della Lombardia.
Eretto nella seconda metà del XVI secolo dai fratelli Guglielmo e Luigi Vertemate Franchi, esponenti di una delle famiglie più ricche che a Piuro avevano fiorenti attività commerciali, il palazzo è un bellissimo capolavoro rinascimentale immerso in un ambiente incantevole che permette di leggere la realtà di una famiglia nobile del Cinque-Seicento. Ci si potrebbe chiedere per quale motivo in un paesino così lontano dalle città, potesse esistere un palazzo i cui ambienti erano di una tale ricchezza da non avere nulla da invidiare ai più noti palazzi cittadini. Ebbene, la spiegazione è semplice: la Valchiavenna, sin dal X° secolo, era la via più comoda di transito per le merci dall’Italia verso l’Europa., nonché un rinomato centro per la produzione della seta. La famiglia Vertemate Franchi si era notevolmente arricchita con i traffici commerciali durante il periodo più prospero della Valchiavenna, per cui non badò a spese quando costruì questa residenza estiva nel XVI secolo. L’importanza della loro attività è ricordata anche mediante l’incisione, nel legno dello studiolo, del motto ‘Industria auget Imperium’, ovvero il commercio accresce il potere.
La facciata della residenza è sobria ed essenziale, circondata da spazi ariosi e funzionali, quali il giardino all’italiana con la peschiera e la balaustra a doppia esedra. Vi sono poi il frutteto, il vigneto, il castagneto e una serie di edifici rustici essenziali per la conduzione delle attività agricole che si svolgevano nella tenuta.
All’interno, le pareti e i soffitti a volta sono riccamente affrescati e vi sono rappresentate grandi scene e figure mitologiche in particolare ispirate alle metamorfosi di Ovidio.
Visitando le singole sale si coglie il sapore di un tempo perduto.
Stüe e soffitti intarsiati sono sicuramente le meraviglie del palazzo.
La villa è aperta da marzo a novembre, quindi potremo visitarla durante la settimana di corso d’italiano sul Lago di Como. Sarà anche un’ottima occasione per gustare i piatti tipici della zona (i pizzoccheri, gli sciatt, la bresaola e il formaggio Bitto) nonché l’ottimo vino prodotto in questa zona (Sfurzat, Inferno, Sassella, e non ultimo il Vertemate, vino passito)
Buona visita!!