Sulle rive del lago di Como

Sulle rive dl lago di Como

Il Lago di Como è conosciuto in tutto il mondo per le sue bellezze paesaggistiche, ma anche per le tante ville storiche che lo impreziosiscono. Poeti, letterati, musicisti e famiglie nobili amavano infatti soggiornare su questo lago grazie anche al favorevole clima mite e all’insuperabile bellezza delle sue località rivierasche, incastonate nelle Prealpi Orobie. Le sontuose dimore che si specchiano nelle acque del lago di Como, ci accolgono con spettacolari giardini, oggi per lo più visitabili. Per una visione d’insieme, la scelta ottimale è la navigazione a bordo dei frequenti battelli della Navigazione Laghi, oppure con un motoscafo o una barca a vela in  modo da poterle ammirare dal lago, potendo così scegliere quelle da visitare: alcune di queste ville sono private, ma altre sono diventate case-museo e quindi accessibili a pubblico.

battello

Iniziamo la nostra visita da Varenna, punto di partenza più comodo sia per il noleggio di imbarcazioni, sia per prendere il battello di linea.

Villa Monastero

villa monastero

Già dal nome di Villa Monastero, se ne può intuire parte della storia. Nel sito dove oggi sorge la monumentale villa ottocentesca, un tempo si trovava un monastero, attivo dal XII al XVI secolo. Acquistata dapprima dalla famiglia Mornico, nel periodo tra la seconda metà del XIX secolo e gli inizi del XX, la dimora cambiò diversi proprietari sino a passare per le mani dello Stato e poi del naturalista De Marchi. Oggi è proprietà della Provincia di Lecco e si offre ai suoi visitatori come una elegante Casa Museo dove è possibile ammirare 14 stanze arredate ed un meraviglioso giardino botanico.

Villa La Gaeta

villa la gaeta

Villa Gaeta deve il suo nome alla punta del promontorio sul quale è stata costruita.
Fu acquistato da Solone Ambrosoli nel 1851. La costruzione fu completata dagli eredi di Ambrosoli nel 1921. Nel 1940 la villa fu acquistata dai conti di Gerli.
In seguito alla recente ristrutturazione nel 2011, la villa è stata suddivisa in diversi appartamenti ad uso privato.
Nel 2006, la Villa è stata utilizzata come location per alcune scene del film Casino Royal

Villa Carlotta

villa carlotta

Questo palazzo neoclassico fu eretto alla fine del XVII secolo dal marchese Giorgio Clerici che ne fece la sua residenza estiva. Ha poi visto vari proprietari, tra cui la principessa Marianne dei Paesi Bassi, che lo regalò a sua figlia, la principessa Charlotte di Prussia, come dono di nozze nel 1850. Villa Carlotta ospita oggi un museo d’arte con capolavori di Canova e Thorvaldsen e “L’ultimo bacio dato a Giulietta da Romeo” del pittore Francesco Hayez .
Il suo parco è famoso per l’incredibile fioritura primaverile di rododendri e azalee; antichi esempi di camelie, cedri, sequoie e piante esotiche disegnano molti ambienti diversi, creati nel corso dei secoli da famosi architetti paesaggisti.

Villa Balbianello

villa balbianello

Villa del Balbianello  si affaccia su un promontorio, quasi una piccola penisola, ed è una delle più famose ville del lago. Vi pare di riconoscerla? Certo, è perché è stata scelta per girarvi diversi film, tra cui Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni di George Lucas (2002) e Casino Royale, lo 007  uscito nel 2006.
La villa, su cinque livelli, fu costruita nel 1787, su un preesistente convento francescano del tredicesimo secolo, dal ricco cardinale Durini  e frequentata successivamente dai più grandi intellettuali del risorgimento italiano. La “loggia” costruita nella parte superiore, offre una bellissima vista panoramica delle Alpi e del lago. Nell’elegante giardino terrazzato  si snodano viali che alternano statue a glicini e a grandi platani potati “a candelabro”. Salendo si trovano grandi tappeti verdi delimitati da siepi di bosso e lauro e nel parco esemplari di lecci, canfore, magnolie e cipressi, oltre a cespugli di azalee e rododendri. Alla fine del 1970, la villa fu acquistata dal conte Guido Monzino, colto collezionista e appassionato esploratore che ha portato qui le sue preziose collezioni d’arte, tra cui le incisioni del Lago di Como dei secoli XVIII e XIX, i suoi ricordi di viaggio  e una biblioteca di quattromila libri dedicati alle sue spedizioni (fu il primo italiano a conquistare l’Everest nel 1973). Monzino, che morì senza eredi nel 1988, lasciò la villa al Fondo Ambiente Italiano, da allora proprietario dell’edificio che lo mantiene nelle condizioni in cui la lasciò l’esploratore lombardo.

Villa Cassinella – Mantegazza

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Un luogo di straordinaria bellezza, tranquillità ed eleganza, Villa Cassinella è una proprietà privata e isolata sulla sponda occidentale del lago di Como. Immersa in ampi giardini perfettamente curati, la tenuta si compone della superba villa principale, di una casa a schiera con cinema e palestra e dell’incantevole Terrazza.

Villa Oleandra

villa oleandra

Ed eccoci arrivati alla villa di George Clooney: Villa Oleandra. E’ un palazzo del 18 ° secolo già presente nelle mappe di Laglio dal 1720. Nel 1834, i proprietari dell’epoca, la famiglia Stoppani, fecero una prima unificazione dell’edificio con il terreno circostante, Nel 1877 l’edificio passò alla famiglia Vitali. Nel frattempo, l’intero complesso era già stato trasformato in una villa, come dimostrato da una riproduzione del 1848. Nel XX secolo, Villa Oleandra fu venduta ad un proprietario di origine americana, la famiglia del miliardario John Heinz e poi a George Clooney.

Villa d’Este

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Villa d’Este è considerata una delle più belle opere di arte architettonica del XVI secolo. Progettato da Pellegrino Pellegrini, famoso architetto dell’epoca, la villa è immersa in un parco con piante secolari dove è possibile ammirare il Ninfeo di Pellegrino Pellegrini, la Fontana dell’Ercole e il Tempietto di Telemaco. Nelle sue sale si possono ammirare affascinanti opere d’arte, alcune delle quali provengono dalla scuola francese, altre dalla scuola di Canova e decorazioni di Andrea Appiani.
Villa d’Este ha ospitato il meglio dell’aristocrazia europea degli ultimi centocinquanta anni, seguiti poi dalle più grandi stelle di Hollywood.

Villa Olmo

villa olmo

La famiglia Odescalchi, una delle più antiche famiglie nobili di Como, ordinò la costruzione dell’edificio al famoso architetto Simone Cantoni intorno al 1782. Voleva una sontuosa residenza che desse prestigio alla famiglia.
Il gigantesco albero che ha dato il nome alla villa non esiste più, ma il giardino all’italiana nella parte anteriore e il parco inglese nella parte posteriore sono ricchi di alberi secolari.
Nel 1925 fu venduta al comune di Como; da allora Villa Olmo è diventata un punto di incontro per le attività culturali locali.

Villa Roccabruna – Casta Diva

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Nel XIX secolo, Villa Roccabruna era conosciuta come “Casino Ribier” dal nome della sua proprietaria, la signora Ribier, un’eccentrica sarta parigina che, a Milano sotto il dominio francese, fece una fortuna vestendo le signore dell’alta società (come Josephine Beauharnais). Secondo una leggenda, era molto libertina..
L’edificio fu poi completamente ricostruito, tra il 1906 e il 1910, su progetto dell’architetto milanese Carlo Formenti che ha ristrutturato l’antica villa, ribattezzandola Villa Roccabruna

Villa Melzi

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Questo complesso architettonico fu fatto costruire tra il 1808 e il 1810 da Francesco Melzi d’Eril Duca di Lodi. Affidò il compito all’architetto e decoratore Giocondo Albertolli, al quale chiese una villa sobria ed elegante, le cui linee e volumi semplici mettessero  ancor più in evidenza il meraviglioso paesaggio circostante. All’interno, la villa, la cappella e l’orangerie, ora trasformati in un museo storico, sono una splendida espressione di stile neoclassico e sono stati dichiarati monumento nazionale.
I giardini di Villa Melzi si estendono lungo le rive del lago.

Se vi ho incuriositi, scegliete il vostro itinerario, ricordando che il momento migliore dell’anno per visitare i giardini, è la primavera (aprile – maggio) durante la fioritura delle azalee, dei rododendri e delle rose)

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Adattato da Eccolecco, TouringClub

Giuliano de’ Medici

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Giuliano de’ Medici (Accademia Carrara – Bergamo)

 

Questo articolo pubblicato su “Finestre dell’arte” descrive in modo esaustivo la figura di Giuliano de’ Medici, ritratto magistralmente da Sandro Botticelli dopo la prematura morte in seguito alla “Congiura dei Pazzi”.

E così, prima della consueta visita all’Accademia Carrara a Bergamo durante il corso di italiano, utilizziamo questa lettura per un duplice motivo: 

  • analizzare e/o ripassare una serie di aggettivi particolari
  • comprendere la storia che sta dietro al dipinto

Iniziamo:

“Era alto di statura, aveva un corpo ben proporzionato, i pettorali ampi e sporgenti, le braccia muscolose e ben tornite, le articolazioni resistenti, il ventre piatto, le cosce robuste, le gambe decisamente forti, gli occhi espressivi, il volto energico, scuro di pelle, una chioma fluente con i capelli neri e tirati all’indietro sulla nuca. Era abile nel cavalcare e nel lancio del giavellotto, eccellente nel salto e in palestra, ed era solito dedicarsi con passione alla caccia. Era magnanimo e costante, religioso e di buoni costumi, si interessava moltissimo alla pittura, alla musica e a tutte le cose belle. Inoltre aveva un ingegno portato per la poesia: scrisse alcune poesie in volgare, piene di pensieri seri e importanti, e leggeva volentieri poesie d’amore […]. Non si preoccupava molto della cura del suo corpo, ma era davvero elegante e distinto. Era molto gentile e pieno d’umanità, aveva grande rispetto per il fratello, oltre a forza e virtù. Queste e altre qualità lo rendevano caro al popolo e ai suoi”. Con queste parole, uno dei più grandi poeti del Quattrocento, il Poliziano (Agnolo Ambrogini, Montepulciano, 1454 – Firenze, 1494), descriveva nel suo Coniurationis commentarium, il memoriale in latino redatto dopo la Congiura dei Pazzi, l’aspetto fisico, l’indole e le qualità di Giuliano de’ Medici (Firenze, 1453 – 1478): a ben vedere, la descrizione che l’umanista ci fornisce non è così distante da quella che Sandro Botticelli restituì con colori e pennelli in una tavola oggi conservata all’Accademia Carrara di Bergamo.

Per leggere l’articolo completo: https://www.finestresullarte.info/975n_congiura-dei-pazzi-la-storia-attraverso-l-arte.php

Giuliano de’ Medici (Accademia Carrara – Bergamo)

 

This article published in “Finestre dell’arte” describes in a comprehensive way the figure of Giuliano de ‘Medici, masterfully portrayed by Sandro Botticelli after his premature death following the “Conspiracy of the Pazzi”.

And so, before our usual visit to the Accademia Carrara in Bergamo during the Italian Course, we use this reading for a twofold reason:

  • analyze and / or review a series of particular adjectives
  • understand the story behind the painting

Let’s begin:

“He was tall, had a well-proportioned body, wide, protruding pectorals, muscular, well-turned arms, sturdy joints, flat stomach, strong thighs, very strong legs, expressive eyes, an energetic, dark face and flowing black hair pulled back on the nape. He was adept at riding and throwing the javelin, excellent in jumping and in the gym, and he used to devote himself to hunting. He was magnanimous and constant, religious and of good morals; he was very interested in painting, music and all beautiful things. He also had a talent for poetry: he wrote poems full of serious and important thoughts, and read gladly love poems […]. He did not care much about taking care of his body, but he was really elegant and distinguished. He was very kind and full of humanity; he had great respect for his brother. These and other qualities made him dear to the people”.

With these words, one of the greatest poets of the fifteenth century, Poliziano (Agnolo Ambrogini, 1454 – 1494, described in his Coniurationis commentarium, the memorial in Latin written after the Pazzi Conjure, the physical aspect, the character and qualities of Giuliano de ‘Medici (1453 – 1478): on closer inspection, the description given by the humanist is not so distant from what Sandro Botticelli painted with colours and brushes on a table now on show at the Accademia Carrara in Bergamo.

To read the full article:   https://www.finestresullarte.info/975n_congiura-dei-pazzi-la-storia-attraverso-l-arte.php