Casinò e Terme di San Pellegrino

casinò

TERME E STILE LIBERTY

San Pellegrino, detta anche la “perla della Val Brembana”, sboccia a cavallo tra l’Ottocento e i primi anni del Novecento recependo appieno i dettami della Belle Époque, ovvero un ottimismo diffuso e una rinnovata voglia di divertimento e leggerezza, come testimoniano i suoi palazzi Liberty.

THERMAL BATHS AND ART NOUVEAU STYLE

San Pellegrino, “the gem of the Brembana Valley”, thrived between the XIX and the XX Century, utterly absorbing the characteristics of the Belle Époque: a widespread optimism and a new desire for lightness and fun, as shown by its Art Nouveau palaces.

 

Le Terme, costruite nel 1840, trasformano un piccolo paese della valle in un rinomato centro di villeggiatura per la ricca borghesia internazionale. L’impianto viene ulteriormente ampliato verso fine Ottocento, con edifici costruiti in stile Liberty, il movimento artistico che predilige le linee curve e arabescate. Nell’arco di pochi anni questo movimento conquista San Pellegrino popolandola di alcuni fra i più eclettici esempi al mondo di stile Liberty, tra cui il maestoso Casinò municipale, il Grand Hotel e la fabbrica per l’imbottigliamento dell’acqua.

The Thermal Baths were built in 1840 and turned a small village of the valley into an outstanding holiday resort for the wealthy international middle class. The health spa was enlarged at the end of the XIX Century with some buildings in Art Nouveau style, called “Liberty”, the artistic trend featuring curve lines and arabesques. In just a few years, this art movement captivated the whole village of San Pellegrino, enriching it with some of the finest examples of Liberty style, including the majestic Casino, the Grand Hotel and the water bottling factory.

Risale al 1904 il complesso del Casinò, con uno scenografico ingresso, un monumentale scalone e bellissimi ambienti, tra cui il Salone delle Feste.

The Casino complex dates back to 1904, and has a spectacular entrance, a monumental staircase and very beautiful rooms, including a ballroom

Le Terme immerse nel verde, avevano sale e porticati riccamente decorati con marmi, mosaici e splendide vetrate, cui si accompagnavano attrezzature sanitarie e servizi all’avanguardia. Oggi, puoi tuffarti nel passato e rivivere gli stessi fasti di inizio Novecento passando del tempo nel Nuovo Centro Termale, di recente restaurato, ampliato e implementato.

The Spa building, surrounded by gardens, had rooms and porticos in which the abundance of marble, mosaics and splendid windows was accompanied by state-of-the-art spa facilities and services. Today you can go back in time and live the very same splendour of the early XX Century, enjoying the recently restored, enlarged and implemented Wellness Centre,

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Più in basso, allineato lungo il fiume Brembo, si affaccia con una fronte di ben 128 metri, il colossale Grand Hotel, costruito nel 1905. Allo stile liberty si associava il gusto e il piacere di vivere di una società cosmopolita.

The colossal Grand Hotel, built in 1905 and with a façade of some 128 metres, overlooks the River Brembo. The art nouveau style was associated with the taste and joy of living of a cosmopolitan society.

Adattato da/Adapted from “VisitBergamo”

 

 

PALAZZO VERTEMATE FRANCHI

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UNA DELLE PIÙ PRESTIGIOSE ED AFFASCINANTI DIMORE CINQUECENTESCHE LOMBARDE

Tutti conosciamo la straordinaria bellezza delle rinomate città italiane come Venezia, Roma, Firenze; tuttavia, girovagando per l’Italia, capita molto spesso di rimanere incantati da tesori inaspettati e nascosti in piccoli borghi, lungo fiumi e laghi o all’interno di impervie vallate: è questo il caso del Palazzo Vertemate Franchi, situato in località Prosto di Piuro a soli due chilometri da Chiavenna, all’estremo nord della Lombardia.

Eretto nella seconda metà del XVI secolo dai fratelli Guglielmo e Luigi Vertemate Franchi, esponenti di una delle famiglie più ricche che a Piuro avevano fiorenti attività commerciali, il palazzo è un bellissimo capolavoro rinascimentale immerso in un ambiente incantevole che permette di leggere la realtà di una famiglia nobile del Cinque-Seicento. Ci si potrebbe chiedere per quale motivo in un paesino così lontano dalle città,  potesse esistere un palazzo i cui ambienti erano di una tale ricchezza da non avere nulla da invidiare ai più noti palazzi cittadini. Ebbene, la spiegazione è semplice: la Valchiavenna, sin dal X° secolo, era la via più comoda di transito per le merci dall’Italia verso l’Europa., nonché un rinomato centro per la produzione della seta. La famiglia Vertemate Franchi si era notevolmente arricchita con i traffici commerciali durante il periodo più prospero della Valchiavenna, per cui non badò a spese quando costruì questa residenza estiva nel XVI secolo. L’importanza della loro attività è ricordata anche mediante l’incisione, nel legno dello studiolo, del motto Industria auget Imperium’, ovvero il commercio accresce il potere.

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La facciata della residenza è sobria ed essenziale, circondata da spazi ariosi e funzionali, quali il giardino all’italiana con la peschiera e la balaustra a doppia esedra. Vi sono poi il frutteto, il vigneto, il castagneto e una serie di edifici rustici essenziali per la conduzione delle attività agricole che si svolgevano nella tenuta.

 

All’interno, le pareti e i soffitti a volta sono riccamente affrescati e vi sono rappresentate grandi scene e figure mitologiche in particolare ispirate alle metamorfosi di Ovidio.

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Visitando le singole sale si coglie il sapore di un tempo perduto.

 

Stüe e soffitti intarsiati sono sicuramente le meraviglie del palazzo.

 

La villa è aperta da marzo a novembre, quindi potremo visitarla durante la settimana  di corso d’italiano sul Lago di Como. Sarà anche un’ottima occasione per gustare i piatti tipici della zona (i pizzoccheri, gli sciatt, la bresaola e il formaggio Bitto) nonché l’ottimo vino prodotto in questa zona (Sfurzat, Inferno, Sassella, e non ultimo il Vertemate, vino passito)

 

Buona visita!!

RAFFAELLO e l’eco del mito

Raphael and the echo of the legend

Da:   “The Key to Bergamo Tourist Magazine”

Raffaello è il protagonista del nuovo progetto di Fondazione Accademia Carrara di Bergamo, in collaborazione con GAMEC – Galleria d’arte Moderna e Contemporanea. L’esposizione parte dal dipinto del “San Sebastiano“conservato in Carrara e approfondisce le opere e il mito cresciuto attorno al genio di Urbino in particolare nell’ottocento e che ha saputo affascinare, in forme differenti, artisti dalle Avanguardie d’inizio Novecento fino a oggi. È innegabile infatti che, come diceva Fëdor Dostoevskij, “Dalle sue mani sono uscite cose divine”. La mostra – a cura di Maria Cristina Rodeschini, Emanuela Daffra e Giacinto Di Pietrantonio – si può visitare dal 27 gennaio fino al 6 maggio 2018 e consente di ammirare oltre 60 opere, tra cui i più significativi dipinti di Raffaello giovane, che esprimono bene la sua formazione, accompagnando il visitatore fino agli anni della sua maturità. Dipinti, sculture e testimonianze raccontano inoltre i mondi e i maestri con cui venne in contatto l’artista, dalla Urbino del padre Giovanni Santi, a Perugino e Pintoricchio, esaltandone la sapiente capacità innovativa. Questa la dote che, insieme alla grande maestria tecnica e alla misurata naturalezza, fa di Raffaello un punto di riferimento o, a volte, un motivo di polemica, come dimostrano alcune opere in mostra di Pablo Picasso, Giorgio de Chirico, Giulio Paolini o Francesco Vezzoli. L’esposizione di Bergamo, la prima nel solco delle celebrazioni del 2020 per il quinto centenario della morte, raccoglie prestiti straordinari provenienti dalle più importanti istituzioni museali italiane e internazionali, dalle Gallerie degli Uffizi di Firenze all’Hermitage di San Pietroburgo, dalla Pinacoteca di Brera alla Galleria Nazionale di Roma, dalle Gallerie dell’accademia di Venezia al Metropolitan Museum di New York, dalla National Gallery di Londra al Bode Museum di Berlino e al Pushkin di Mosca. Il percorso tra le opere risulta davvero affascinante anche grazie a un allestimento che non solo valorizza tutta la mostra ma accompagna il visitatore in un museo altrettanto prestigioso.

                                                                                                                                                              English

Raphael (Raffaello Sanzio da Urbino) is the protagonist of the new project of the Fondazione Accademia Carrara (Carrara Academy Foundation) of Bergamo, in collaboration with GAMEC – Galley of Modern and Contemporary Art. The exhibition begins with the painting of “San Sebastiano“(St. Sebastian), kept in the Carrara, and analyses the works and legend that grew around the genius from Urbino, particularly in the nineteenth century, and which has fascinated, in different ways, the Avantgarde artists of the early twentieth century up to the present day. It is undeniable that, as Fyodor Dostoevsky said, “divine things come from his hands”. The exhibition – curated by Maria Cristina Rodeschini, Emanuela Daffra and Giacinto Di Pietrantonio – is being held from 27th January to 6th May 2018 and features over 60 works, including some of young Raphael’s most important paintings that best express his progress, accompanying the visitor to the years of his maturity. Paintings, sculptures and documents illustrate the worlds and masters that came into contact with the artist, from his father Giovanni Santi to Perugino and Pinturicchio, and who enhanced his clever innovative ability. This talent, together with significant technical skill and restrained naturalness, makes Raphael a point of reference for other artists or, at times, a reason for controversy, as some of the works by Pablo Picasso, Giorgio de Chirico, Giulio Paolini and Francesco Vezzoli demonstrate. The exhibition in Bergamo, the first in an array of celebrations in 2020 marking the fifth centenary of his death, brings together extraordinary works on loan from some of the most important Italian and international museum institutions, including the Uffizi Galleries in Florence, the Hermitage in St. Petersburg, the Pinacoteca di Brera (Brera Art Gallery), the National Gallery of Rome, the Gallerie delle Accademia (Academy Galleries) of Venice, the Metropolitan Museum of New York, National Gallery of London, Bode Museum of Berlin and the Pushkin of Moscow. The tour among the works is extremely interesting due to the organised arrangement of the works that not only make the most of the entire exhibition but accompany the visitor through the equally prestigious museum. 

 

Thanks to “The Key to Bergamo Tourist Magazine”