Se vi siete già imbattuti nell’espressione ” A ufo” e vi siete chiesti cosa significhi esattamente, sappiate che non ha nulla a che vedere con gli strani oggetti volanti non ben identificati di cui c’è ampia letteratura. Scendiamo quindi dalla volta celeste e avviciniamoci all’ambiente acqueo, fluviale per maggior precisione.
Facciamo un passo indietro nella storia e precisamente torniamo alla fine del XIV° secolo quando ebbe inizio la costruzione del Duomo di Milano.
Il 15 marzo 1386, l’arcivescovo di Milano, Antonio da Saluzzo, pose la prima pietra del nuovo Duomo della città, che in origine doveva essere un grande edificio di mattoni rossi, tipico del gotico lombardo. Tuttavia, l’anno successivo, Gian Galeazzo Visconti si accordò con l’Arcivescovo per una costruzione in marmo, per non esser da meno delle grandi cattedrali europee del tempo. Il Duca mise a disposizione le Cave di Candoglio, concedendo che il marmo fosse trasportato gratuitamente fino a Milano via fiume.
Per essere riconosciuti, i barconi venivano quindi contrassegnati con le lettere AUF (acronimo di “Ad Usum Fabricae”); ne nacque così l’espressione “a ufo” , e cioè gratis, in quanto queste imbarcazioni erano esentate dai pagamenti daziari.
La locuzione latina “ad usum fabricae operis”, cioè destinato ad essere utilizzato nella fabbrica, abbreviata in AUF o AUFO, venne analogalmente usata per i barconi che trasportavano i materiali per la costruzione del Duomo di Firenze, provenienti da varie parti della Toscana.
Attualmente, questa espressione ha tuttavia assunto una connotazione negativa; usata anche nelle varianti “a uffo”, “a ufa”, ha infatti il significato di “a sbafo”, “senza pagare”, “a scrocco”, lontano quindi dal significato originario di gratis.
Attenzione quindi quando la usate..