MAGARI

MAGARI: una parola che avrete sentito spesso e che avrete sicuramente incontrato studiando l’italiano, ma che non è sempre di facile comprensione. Vediamone assieme alcuni dei significati più frequenti.

La sua etimologia ci può aiutare a capire meglio uno degli utilizzi principali. Magari deriva, infatti, dal greco makarios che vuol dire beato, felice. Questa espressione era usata per dire “beato me” o “beati noi”, qualora accadesse un fatto o si verificasse una condizione. Ritroviamo anche nell’italiano moderno questa stessa espressione con funzione di desiderio, speranza, augurio

  • “Paolo, ti piacerebbe fare una vacanza al mare? Magari!! (mi piacerebbe tanto, è un mio desiderio)
  • Passerai senz’altro l’esame di italiano, non avere timore! Magari!!! (lo spero proprio)
  • Oggi fa un gran caldo. Ti va una bibita fresca! Magari!!! (mi piacerebbe)
  • Magari potessi avere una villa con piscina (desiderio).
  • Magari fosse tutto più semplice! (sarebbe bello). In frasi come queste ultima, il verbo dopo la parola magari è sempre al congiuntivo imperfetto.

Un altro caso in cui la parola magari viene usata di frequente è quando vogliamo indicare un desiderio che purtroppo non si potrà realizzare:

  • Sei andato al cinema sabato?. Magari!! ho dovuto lavorare tutta la sera (mi sarebbe piaciuto, ma non ci sono potuto andare)
  • Sei mai stato a un concerto di Zucchero? Magari!! (mi sarebbe piaciuto andarci, ma non mi è mai stato possibile)

Usiamo magari anche con il significato di “ forse, probabilmente, eventualmente”.

  • Se vuoi, possiamo prendere una pizza e poi magari (forse), andare a ballare.
  • Magari domani passerò a casa tua per un saluto (forse, probabilmente).
  • Magari avvisatemi così rimango a casa. (eventualmente).
  • Sai perché Michele non è venuto in ufficio? Magari ha perso il treno (forse, probabilmente).
  • Maria non risponde al telefono. Magari si è rotto (forse, probabilmente)

Mi auguro che questi esempi siano stati utili!!

La Gola del Furlo e le Marmitte dei Giganti

La terza tappa del nostro “Viaggio Lento” lungo lo Stivale, ci conduce nella regione delle Marche, descritte in modo perfetto dal giornalista e scrittore Guido Piovene (1907-1074) nel suo “Viaggio in Italia”:

“… L’Italia, con i suoi paesaggi, è un distillato del mondo. Le Marche dell’Italia.

Nelle Marche infatti possiamo ammirare bellissimi borghi e città d’arte, dolci colline, montagne, spiagge con una sabbia finissima ed un mare cristallino, grotte, parchi ed una natura incontaminata.

E proprio dalla Riserva Naturale della Gola del Furlo è iniziato il nostro “viaggio lento”. Scopriamo insieme l’etimologia della parola “Furlo” (la mia passione per la lingua italiana non mi abbandona mai…) e conosciamo la storia di questa zona che ci porta molto indietro nei secoli, fino in epoca romana.

Abbiamo infatti deciso di abbandonare le comode e veloci autostrade per girovagare lentamente nell’interno di questa splendida regione. Come meglio farlo dunque se non percorrendo la Via Flaminia, la prima e a lungo l’unica via di comunicazione fra Roma e il Nord Italia?

Via Flaminia

La Via Flaminia, una delle più grandi vie consolari dell’Impero Romano, fu fatta costruire dal Console Caio Flaminio nel 202 A.C. per collegare agevolmente Roma ad Ariminum (Rimini).

Giunti all’altezza della Gola del Furlo, il cui nome deriva da forulum ossia “piccolo foro”, abbiamo attraversato l’omonima galleria fatta ricostruire nel 76 D.C. da Vespasiano allargando quella preesistente, più piccola, scavata nel punto più stretto della gola.

E’ uno dei rari esempi di tunnel completamente scavati nella roccia dai romani e il taglio della montagna per allargare la sede stradale fu un’altra incredibile impresa che ne completò l’opera.

Abbiamo quindi lasciato l’auto e passeggiato lungo la strada, ammirando le ripide rocce che si gettano a strapiombo nelle acque verdi e cristalline del fiume Condigliano.

Da non perdere, poco distanti dalla Gola del Furlo, sono le Marmitte dei Giganti

Marmitte dei Giganti

Le marmitte dei Giganti sono delle formazioni nate dall’erosione fluviale in zone che in passato erano ricoperte da ghiacci.

Estremamente soddisfatti di questo primo giorno, non vediamo l’ora di proseguire alla scoperta della nostra prossima meta che sarà…? Lo scoprirete presto. 🙂